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21 settembre 2011

Stimolanti novità da Cesare Salvi

Il Salvi Cesare, già importante esponente della sinistra DS (corrente "Socialismo 2000"), quindi in Sinistra Democratica, quindi migrato con un gruppo di sodali nella pretesa "Federazione della Sinistra" con Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, non pago ed evidentemente sotto continuo stimolo da qualche anno a questa parte dopo aver lasciato il Parlamento per tornare a insegnare a Perugia a Giurisprudenza, rilancia ancora, "aprendo il percorso" per la costituzione del preteso Partito del Lavoro, mitologico contenitore delle sinistre unite, con collocazione naturale nel anch'esso preteso Nuovo Ulivo bersaniano. 
Qui l'intervista rilasciata l'altro giorno a l'Unità, disgraziatamente passata sotto silenzio.
Enjoy!

[N.d.R. uh che bellina la grafica del sito di Socialismo 2000!] 

1 aprile 2009

Sulla scelta di Salvi e Ingrao - che sempre di "voto utile" stannoparlando

Convince poco la scelta effettuata da due importanti rappresentanti della sinistra italiana, Cesare Salvi e soprattutto Pietro Ingrao, di appoggiare per le Europee il listone "comunista" varato da Prc e Pdci. Specialmente nel caso di Cesare Salvi, di Sinistra Democratica - Per il Socialismo Europeo, che addirittura giunge a candidarsi, portando con sé la sua storica componente Socialismo 2000. Cosa c'azzecchi con un raggruppamento che ha come punto fondante una orgogliosa rivendicazione di un'identità comunista -tocca dire, anche molto fine a sé stessa- non è chiaro.
In sintesi, il ragionemento portato avanti da Salvi e da Ingrao, che ha annunciato il suo voto per il raggruppamento comunista nonostante le molte divergenze con la linea ferreriana, è che in un momento così difficile per la sinistra italiana bisogna privilegiare soggetti politici che godano già di radicamento e di una buona organizzazione partitica. Sì il discorso è comprensibile, però è la riproposizione del concetto del voto utile che già tanti danni ha portato.
Per quanto sia difficile la sfida, è questo il momento di provare a costruire un partito di sinistra in Italia, che vada oltre a un identitarismo sterile, con la volontà e la possibilità di incidere sulla società italiana. E per realizzare questo obiettivo, c'è bisogno dell'impegno e del contributo di tutti, senza cercare scorciatoie.

Intanto, oggi pomeriggio ore 17.30 al Teatro Pavone, Perugia, ci sarà la presentazione ufficiale di Sinistra e Libertà. Presenti tra gli altri i compagni Fava e Vendola.

14 gennaio 2009

La necessità della scissione

C'è nell'attuale situazione politica italiana un'urgenza improrogabile di costruire un partito (non "soggetti", "associazioni" e "movimenti", ma un partito) di sinistra per la sinistra. Per tutti coloro che non si rassegnano a confluire e non condividono la scelta strategica del Partito Democratico, e ancora hanno ben presente che Di Pietro e l'Italia dei Valori con la sinistra hanno poco a che fare.
In quest'ottica, la linea politica emersa dal congresso del Prc di luglio, settaria e autoreferenziale, è del tutto inutile. La prospettiva più ampia che si riescono a porre è un cammino unitario col Pdci, come se il riferimento all'identità comunista abbia ancora un qualche significato reale.
Bene quindi fa la componente "vendoliana" a prepararsi alla scissione. La modalità è sicuramente traumatica, e capisco le difficoltà anche emotive di un militante ad abbandonare il proprio partito, ma allo stato attuale di cose purtroppo la scissione è l'unica strada per poter provare a costruire insieme ai compagni di Sinistra Democratica un partito che, riprendendo le parole di Claudio Fava, riesca a superare la concezione della sinistra come un qualcosa da declinare con aggettivi come riformista, ambientalista, comunista.
I tempi sono più che maturi. Facciamolo.

23 maggio 2008

Scavando a fondo

A prima vista la situazione non pare esattamente positiva: vengono approvati dall'oggi al domani provvedimenti quali il reato di clandestinità  moralmente inaccettabili e senza capacità di affrontare la questione immigrazione; coloro che a gennaio guidavano piazze violente sulla crisi dei rifiuti oggi militarizzano le discariche; questioni ambientali che richiederebbero quantomeno approfonditi dibattiti (nucleare e ponte sullo Stretto) vengono annunciate e programmate nel giro di 24h; si parla di cambiare le regole di ingaggio in Afghanistan (e allora si vorranno vedere le anime pie che sostenevano  -e aprivano crisi- sull'assunto che l'Italia al momento starebbe facendo una missione di guerra). E l'opposizione parlamentare tace, dicendo che l'importante è che venga preservato il "dialogo", e arriva quasi ad avallare pienamente le proposte neo-liberiste della Marcegaglia, di Confindustria. E i media battono la grancassa sul nuovo governo della Provvidenza.
Ok, la situzione è del tutto critica anche a una seconda vista.
Ma da inguaribili frontisti, si vuole segnalare l'unica buona notizia politica della settimana. Anche di una certa importanza tra l'altro. L'apertura del dibattito tra Partito Democratico e, almeno per il momento, Sinistra Democratica. Ossia se tutto va bene il superamento della teoria dell'autosufficienza "maggioritaria" che tanti danni ha portato in questi mesi. Per carità, la strada è lunga, e il discorso oltre che radicarsi dovrà allargarsi a diversi altri soggetti politici.
Ma il tempo appunto di sicuro non manca.

7 ottobre 2007

De pie, marchar, que vamos a triunfar!

Si è di ritorno, per la prima volta, dalla Perugia Assisi.
L'aria non era delle migliori, dopo una splendida settimana si annunciavano temporali e freddo, fortunosamente scaricatesi tutte nella notte. Nonché, nonostante l'aria simpatica della città, un'eccessiva presenza scoutistica.
Ci si avvia di primo mattino, al di là dei canti scout piacevole atomosfera da ritrovo della Guardia Rossa, tutti con una fascia appunto rossa al braccio.
Concentramento alle 8 a Borgo XX Giugno, si incontra subito il compagno Massimo con cui si passerà la giornata. Tenuta da battaglia ipersolidale con la Birmania, maglietta fazzoletto e cappello rosso, nonché strategicamente sandalo e pantalone corto per eventuale pioggia. Testa del corteo, Zanotelli, Epifani, Giordano di Rc, Sinistra Democratica perugina al completo e membri sparsi dell'amministrazione comunale.
A Ponte San Giovanni si trovano i furgoni della Sinistra Giovanile e dell'Udu, nonché banchetti sparsi col Pecoraro Scanio e Diliberto.
Scandalosamente (alla faccia dell'understatement immaginato) non c'è una presenza ufficiale dei Ds. Due bandiere viste in tutta la manifestazione. Vabbe' che il periodo è complicato,ma non si può abbandonare la scena in un modo del genere.
Si risale parecchio il corteo, pane salame formaggio e vino a Santa Maria degli Angeli.
L'arrivo ad Assisi, così come la partenza, è convulsa, tra strettoie per giungere in centro e l'incertezza del pullman per il ritorno. Si raggiunge comunque felicemente la Rocca.
Gran bella manifestazione, pare fossimo 200mila, tanta umanità ognuno con le sue idee e motivazioni. E si stava lì, e si camminava.
Adelante!

[Ah ci si dimenticava l'insulto finale: tornando bel bello per Corso Vannucci, bandiera Sg al vento e tutto bardato, un idiota mi prende per un Ingrifato e mi chiede che ha fatto il Perugia. BAH!]

5 maggio 2007

Sinistra Democratica

Oggi a Roma il lancio di Sinistra Democratica, il soggetto politico dei compagni Mussi e Angius. Tocca ammeterlo, il progetto affascina, e molto, la strada credo sarà quella. Però fino all'ultimo si rimane.
Sulle prospettive politiche, pare però oggettivamente difficile tenerci tutta la sinistra, per la doppia pregiudiziale -comunista, anzi veterocomunista del Pdci, che crede di rifare il Pci, puro e semplice-, e socialista dello Sdi. La via compagni è là'mmezzo. Se vogliamo fare qualcosa di serio. E i colori ROSSOVERDI naturalmente!

Annamo a vede' sti carri de maggio, che stasera non piove!