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11 luglio 2013

Conclamata criminalizzazione del dissenso

La "gestione dell'ordine pubblico" in ripetuti episodi (Statale di Milano, Terni, Roma), ora la legge col potenziale carcere per le contestazioni alle manifestazioni.
Siamo alla conclamata criminalizzazione del dissenso da parte del Ministro dell'Interno Alfano.
E un'altra tacca tra i "meriti" di questo governo...

7 giugno 2013

La mistificazione e la criminalizzazione della manifestazione di Terni

La cosa che fa più rabbia, dopo il casino successo a Terni l'altro giorno, fatti già di per loro gravissimi, è il tentativo (molto riuscito peraltro) mistificatorio che stanno portando avanti sulla ridicola storia dell'ombrellata, priva di qualsiasi positivo riscontro, e coralmente smentita dalle testimonianze di tutti i presenti e dagli altri video e foto. Tentativo mistificatorio che si accompagna alla criminalizzazione dei manifestanti e delle loro ragioni, con l'operaio con l'ombrello già designato come capro espiatorio, in attesa di conoscere l'identità dei finora ignoti suoi concorrenti nel reato. Il tutto sostenuto dalla locale Questura, ben supportata a livello nazionale da Alfano stesso, che di fatto hanno avallato in pieno la repressione della manifestazione.
L'unico augurio è che possano essere sbugiardati proprio apertamente, e in tal caso molte sono le teste che dovranno cadere, troppo in là si sono spinti.

5 giugno 2013

La repressione della manifestazione a Terni

A Terni stamattina c'erano operai, cittadini e membri delle istituzioni che stavano manifestando pacificamente per il lavoro, e per il futuro loro, delle Acciaierie e della città intera, in un momento delicatissimo delle trattative e nel disinteresse globale.
E sono stati aggrediti, caricati e manganellati a freddo dalle "forze dell'ordine".
In tutto ciò, il fatto che addirittura il sindaco Di Girolamo sia rimasto ferito a sangue aggiunge un ulteriore carico alla vicenda, senza però spostarne sostanzialmente la gravità, che anche se non fosse stato il sindaco, prima di tutto lui è un cittadino, come tanti altri che oggi si sono presi le manganellate.
Le cose sono due per una gestione così scellerata dell'ordine pubblico, o una palese incapacità e incompetenza, o si è voluto coscientemente giocare, in modo criminale, ad alzare la tensione. In entrambi i casi, dimissioni dovute, immediate, di tutti i responsabili, prefetto, questore, e giù tutta la catena di comando (e se è, anche processo).
Ora, al termine della giornata, non so se facciano più rabbia e schifo il tentativo mistificatorio che, con sprezzo del ridicolo, sta portando avanti la Polizia con dietro il Ministero di scaricare le proprie gravissime colpe di avere aggredito un corteo di lavoratori sui manifestanti stessi, o quei miei presunti "concittadini" che, magari per motivi di rivalità politica, stanno a godere dell'accaduto e ad avallare ogni stronzata che viene propinata.
Spero solo che, dopo oggi, ci sia una reazione forte e compatta di Terni e della sua cittadinanza, a difesa dei propri lavoratori e del suo futuro. Sciopero generale cittadino. 


18 febbraio 2013

Il colloquio di Brega con Paglia

Eros Brega: "Senti caro, io te devo parla', noi lunedì ci assumiamo la responsabilità di manda' a casa Di Girolamo, come tu sai."
Vincenzo Paglia: "Ma che succede dopo?"
Eros Brega: "Succede che viene il commissario."
Vincenzo Paglia: "Oh, Signore."
Le cose essenzialmente sono due.
Niente di nuovo o che non si sapesse in realtà, ma qui è proprio messo palese per iscritto.
La prima, il legame strettissimo che lega(va?) gli ambienti di potere della Curia di Terni e di Paglia con tutta una serie di referenti politici cittadini (sparsi in molti partiti), e il suo coinvolgimento in queste squallide manovre.
La seconda, la prova provata dell'assoluta scorrettezza politica, slealtà, da parte di Brega, uno dei capofila della corrente centrista del PD umbro, e di tutti quelli schierati con lui, che sono stati disposti e pronti ad attaccare in questo modo quello che sarebbe un loro compagno di partito, Di Girolamo, senza curarsi minimamente di Terni e del suo commissariamento, per ragioni di meri equilibri politici interni.
E se ne sta ancora lì, con tanto di indagini a carico, bello bello, senza che nel PD nessuno gli dica nulla e pretenda le sue dimissioni, accompagnate dall'espulsione.
Vergognoso.

2 febbraio 2012

Scuole chiuse "per neve" a Terni... considerazioni sparse

Domani venerdì 2 febbraio a Terni scuole chiuse per neve. In via preventiva.
1 - basta che l'annuncio non porti sfiga, e succeda come l'anno scorso, quando non si fece a tempo a emettere l'ordinanza di chiusura delle scuole che smise di nevicare e la temperatura si rialzò di oltre 5 gradi.
2 - niente niente, retropensiero, stante le croniche preoccupanti difficoltà della Giunta Comunale, sia un subdolo tentativo di Di Girolamo per conquistarsi il consenso del futuro elettorato giovanile??
3 - beh, lo si può ben dire, certe cose ai nostri tempi non succedevano!

24 maggio 2011

Crisi a Terni rientrata (?)

Contrariamente a quelle che erano le aspettative personali, grazie al cielo la crisi al Comune di Terni è rientrata, e Di Girolamo già giovedì scorso ha avuto modo di ritirare le proprie dimissioni.
Vari fattori: la fermezza del sindaco nel non volere cedere, il sostegno espresso da larga parte della città, la scelta del PD regionale di non aprire una crisi politica all'interno del partito ternano che avrebbe avuto ripercussioni rapide a tutti i livelli, la responsabilità nel non andare al commissariamento in un momento così rischioso per l'economia e la vita cittadina, il risultato elettorale delle amministrative certo non particolarmente favorevole a ipotesi terziste. E magari, qualche avviso di garanzia fresco fresco, che ha messo probabilmente un po' di pepe al culo a chi di dovere.
Quindi si va avanti, la strada rimane molto stretta, ma almeno Di Girolamo, a livello anzitutto personale, parrebbe uscirne rafforzato. Ce ne sarà bisogno, che tantissimi nodi rimangono insoluti, a Terni come in Umbria.

10 maggio 2011

So' probblemi!

Il Cantamaggio ha visto sfilare solo 5 carri.
Il Comune è a un passo dal commissariamento.
La ThyssenKrupp potrebbe mettere in vendita il grosso delle Acciaierie ternane.
Potrebbe essere dichiarato il fallimento della Meraklon, e il destino dell'intero polo chimico ex Polymer è appeso a un filo.
L'inchiesta Porcacchia può far saltare non pochi equilibri.
La Ternana lotta, o cerca di farlo, per non retrocedere.
Il PD ternano è allo sbando.

E da due giorni la vita politica ternana, nonostante scuse col cappello in mano di Sindaco, Assessore, organizzatori, Responsabile Nazionale dell'ArciRagazzi gira intorno alle polemiche su una dichiarazione estemporanea dell'Osteria Popolare Berica, che sabato sera, nel corso di un concerto organizzato nell'ambito del Festival dei Giovani, hanno attaccato il vescovo, Mons. Vincenzo Paglia.

Quasi quasi verrebbe da dargli ragione, che il nostro problema principale sia proprio Paglia (o meglio ancora, una massa di politici "più realisti del re", pronti a tutti pur di qualche cenno dalla Curia)...

6 maggio 2011

La crisi del PD ternano, e il livello regionale

Come ben noto, la crisi in Consiglio Comunale si è aperta in seguito allo scontro su alcuni emendamenti presentati da una parte dei consiglieri comunali democratici al Bilancio 2011. Alcuni di essi effettivamente anche su questioni (cooperative e servizi, cultura) di assoluto rilievo e di necessario dibattito: però insomma, complessivamente sono semplicemente venuti al pettine una serie di problemi politici, interni al Partito Democratico, che si trascinavano da anni.
Ricapitolando, in seguito della fusione di DS e Margherita, di fronte a un rapporto reale di elettori a Terni di almeno 2 a 1, alle travagliate elezioni comunali del 2009 i candidati di area ex Margherita sono riusciti a capitalizzare assai meglio il gioco delle preferenze, così che circa la metà consiglieri democratici proveniva da quell'area (invece molto meno rappresentata, in modo più fedele ai reali equilibri interni, in Giunta Comunale); e fin da subito sono emerse continue tensioni, a opera del forte gruppo di "minoranza", che hanno condizionato l'operato della sindacatura Di Girolamo, si veda ad esempio la mancata approvazione, causa voto congiunto opposizioni/ex margheritini, del registro per il testamento biologico, appoggiato personalmente dal sindaco.
Daje e daje, mettendoci anche la personalità di Di Girolamo, che tutti concordi nel ritenerlo una bravissima persona, ma non certo una personalità carismatica, in grado da solo di tenere unito il partito e la coalizione, la spaccatura interna al Partito Democratico ternano si è allargata sempre di più, giungendo al punto in cui siamo oggi.
Viene facile analizzare la situazione come la semplice conseguenza di un mancato amalgama tra ex diessini ed ex Margherita. Ciò è riduttivo, è un po' un caso che i "ribelli" siano tutti di provenienza margheritina, il caso ternano è casomai sintomatico di tendenze che si possono riscontrare in tutta l'Umbria.
Da una parte, c'è un gruppo politico che non si può ridurre a ex democristiani e popolari, ci sono anche loro, ma le provenienze si sono mischiate, sono stati in un passato prossimo veltroniani e poi franceschiniani, per poi adesso avere simpatie "rottamatrici": sono i vari Bocci, Guasticchi, Brega, generalmente abbastanza giovani, di ispirazione politica ormai estremamente eterogenea, e tutti assai spregiudicati e manovrieri (si veda il flirt con Rifondazione di Bocci, alle primarie contro la Marini nel febbraio scorso).
Dall'altra parte, c'è il blocco di potere tradizionale, post diessino e prima ancora post comunista, oggettivamente sempre quello da anni, che già probabilmente in crisi, dopo la nascita del Partito Democratico, che per convenienza ha comunque appoggiato in massa, pare aver perso definitivamente ogni residua "spinta propulsiva" e ragione di essere ideale di un'intera classe politica: di qui gli enormi problemi di rinnovamento, evidenziatesi già all'epoca della scelta del candidato per Todi quattro anni fa, poi a Terni, poi l'anno scorso con l'impasse sul candidato post Lorenzetti, e ancora nella scelta dei nuovi segretari, e nell'ultima tornata di primarie, a Gubbio, Assisi, Città di Castello. E che di fronte all'arrembanza dei rivali all'interno del PD, chiaramente non sa come muoversi, riuscendo a tirare avanti solo grazie alla "fedeltà alla linea" di migliaia di militanti, e a tutta la rete di potere tessuta in lunghi anni.
La crisi del PD ternano è da leggersi quindi all'interno di quest'ottica di tipo regionale. Le fratture avvenute qui possono benissimo riproporsi a breve in altre località e ad altri livelli. Non sarebbe male perciò, per il bene di tutti, che prima che sia troppo tardi il gruppo dirigente umbro si desse una profonda scossa, magari ricordandosi che in Umbria le province sono due (vedi alla voce composizione della Giunta Regionale), e dato che ormai la cazzata di aver creato il PD è stata fatta, riconoscere e affrontare i problemi, per evitare di distruggere in pochi anni quanto di buono costruito in decenni.
Detto ciò, per concludere nuovamente su Terni, si resta in attesa dei vari giri di ascolto e consultazione per sapere le sorti del Comune: ma la strada è strettissima, tra i consiglieri di minoranza del PD che non sono intenzionati a fare un passo indietro, la necessità di mantenere un profilo politico e programmatico dignitoso e accettabile, il difficile gioco di incastri per ridisegnare la Giunta, la necessità di avere un Consiglio che permetta di governare senza ricatti altri tre anni.

3 maggio 2011

Crisi crisi a Terni!

Tornare in una Terni su cui pende minacciosa la spada di Damocle dell'inchiesta Porcacchia, e vedere che la guerra intestina del Partito Democratico, tra la "maggioranza" immobilista e la spregiudicatissima "minoranza" breghiana/bocciana (del resto, da quasi due anni in gran movimento per tutta l'Umbria) è arrivata al punto di rottura, a neanche due anni dalle elezioni, con Di Girolamo con le dimissioni in tasca. Bah. Bello, tutto fatto in casa.
C'è crisi c'è crisi.
Il Polo Chimico. Il Cantamaggio. Finanche le Fere.
L'unica "consolazione" in tutto ciò, l'ennessima prova della ancora maggiore mediocrità del centrodestra ternano, che resta alla finestra, del tutto incapace di una vera alternativa cittadina. Ah, e Baldassarre in tutto ciò che fa? Lo si è più rivisto e risentito dopo le elezioni?

PS: ore 17.30, Di Girolamo si è dimesso, tombola...

23 giugno 2009

Elezioni 2009, e s'è finito

E finalmente sono finite queste sofferte elezioni 2009...
Partiamo da ciò che più ci stava a cuore, il ballottaggio a Terni. Alla fine ce l'emo fatta. Sofferta vittoria del centrosinistra, con un secondo turno in cui si è avuto un calo di 14mila votanti, che ha penalizzato soprattutto Di Girolamo, che rispetto al primo turno ha perso la bellezza di 4mila voti. Mente Baldassarre è cresciuto di mille. Ehò, lo si sapeva che al ballottaggio sarebbe stata rischiosa, e che come candidatura quella Di Girolamo non era fortissima. Adesso auguri di buon lavoro, che c'è necessità di fare bene.
Per il resto in Umbria... Le elezioni sono andate male da noi. Bassi risultati del centrosinistra anche alle Europee, e alcune sconfitte pesanti. Due anni fa aveva fatto scalpore la vittoria del centrodestra a Deruta, oggi hanno vinto invece anche a Gualdo Tadino, a Montefalco, a Torgiano, a Bastia Umbra, a Orvieto. E messo in difficoltà anche serie il centrosinistra in molti altri territori. Congiuntura politica difficile, ricambi dopo doppi mandati etc etc, ma rimane il fatto che non ci si può più cullare nella sicurezza della "regione rossa".
A livello nazionale, alla fin fine s'è vinto dove si doveva necessariamente vincere, Bologna, Firenze; a Milano ha detto merda, in qualche altro posto pure si è perso di poco. Nel complesso, complice magari anche l'astensionismo, s'è tenuto piuttosto dignitosamente. Il primo turno era andato peggio in confronto. [o meglio, il centrosinistra ha perso 22 province su 50, ma di questi tempi tocca anche accontentarsi, e un po' di rimbalzo ci stava...]

22 giugno 2009

Il ritorno di Apomatto

Essendo un sostenitore di Di Girolamo, e quindi un propugnatore dell'egemonia di Perugia su Terni (come Baldassare ci ha spiegato in questi ultimi giorni di campagna elettorale), non posso non postare l'ultimo lavoro di Lupus di Apomatto, dopo un paio d'anni di inattività.
Pìa bene a pipo ritto!






5 giugno 2009

Appello al voto

Qui si sostiene il voto per Sinistra e Libertà a tutti i livelli, alle Amministrative come alle Europee.
Per quel che riguarda le Europee, bisogna in tutti i modi cercare di raggiungere anzitutto la soglia del 4%: non sarà facile, considerando anche la diffusa ignoranza della stessa esistenza e identità di Sinistra e Libertà, ma è necessario per poter dare subito forza a un soggetto politico che possa diventare il partito di sinistra italiano, andando a superare tutta una serie di frammentazioni pseudoideologiche assolutamente anacronistiche nell'attuale situazione politica.
A Terni, sostegno pieno a Di Girolamo. E' una votazione delicata quest'anno, e non bisogna disperdere voti e cercare di evitare il ballottaggio. No a liste civiche che alla fine cercano solo di ricavarsi qualche consigliere e una rendita di posizione, per schierarsi al momento opportuno a seconda di come giri il vento, e no al centrodestra e a Baldassarre, a proposte per il futuro di Terni slegate da una vera conoscenza della realtà cittadina, fumose, velleitarie se non a volte addirittura dannose, e a una concezione della politica come rete di conoscenze, amicizie e favori. Per fare esempi, la proposta ideologica di Roma come punto di riferimento, l'idea che per rilanciare il centro storico bisogna aprire la zona a traffico limitato, e come proposta per il complesso sistema industriale ternano "differenziare", come se stessimo ancora a fine anni '80, o le chiacchiere sul futuro hollywoodiano di Terni perché si conosce qualche regista quindi lo si farà venire a fare film qua.
Bah. Quantomeno quest'anno, comunque vadano 'ste elezioni, vado a votare sereno, senza tutti i patemi dell'anno scorso.

3 aprile 2009

Campagna elettorale e coscienza pulita

Qualche tempo fa si parlava degli strazianti problemi etici sorti dall'assunzione di bevande alcoliche offerte dall'Udc.
Quindi, quando oggi ho visto la calca in Largo Villa Glori addentante pizza di formaggio e capocollo, ci sono andato coi piedi di piombo.
Ma quando mi sono reso conto di essere circondato da amiche facce di centrosinistra ternano, per l'apertura della campagna elettorale di Di Girolamo, via a coratella, porchetta, salumi, pizza e vino!
'Sta campagna elettorale sarà pure difficile, ma potrà regalare soddisfazioni.

29 marzo 2009

Manifesti a Terni...

In vista delle amministrative, Terni comincia a essere ricoperta dai manifesti elettorali.
Con esiti vagamente grotteschi.
Si parte da una serie di manifesti, anonimi (ma facenti capo al Pd e a Di Girolamo), in cui delle sagome evanescenti, e vagamente iettatorie delle sorti del centrosinistra e di una certa identità ternana di cui si fanno portavoci, propongono slogan quali "Io faccio l'acciaio, mica i cioccolatini". 'Ca tro'!
A lato, due figli travestiti da geometri affermano di voler riprogettare Terni (anch'essi anonimi; centrodestra?).
Il buon vecchio Melasecche invece già fa campagna a tamburo battente, e accanto a raccomandazioni da buon padre di famiglia ai giovani ("Chiediamo impegno, riconosciamo il merito") promette il ritorno all'ordine con una sua eventuale sindacatura dopo anni di caos.
A lato, un manifesto su una "iniziativa culturale" denominata appunto "Caos" (Centro per le Arti Officine Siri).
A chiudere in bellezza, anch'esso emblema dei tempi che corrono, un manifesto di Sinistra e Libertà per un'iniziativa politica. Tutto rosso, ma così malridotto dopo una giornata di pioggia da essere ormai stinto e trasparente...