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20 luglio 2013

Francesco a Lampedusa

Grandissima stima, invece, per le parole di Papa Francesco a Lampedusa, settimana scorsa.
Parole che dovrebbero essere dovute, anzitutto come cristiani, ma che troppo spesso vengono dimenticate, e coraggiose, di un coraggio che troppo spesso a sinistra non abbiamo.

Kyenge

In tutta la storia della Kyenge, gli insulti di Calderoli in sé, pur gravissimi, nel merito e per le qualifiche personali dei soggetti, sono anche poca cosa, rispetto a tanto altro che si è sentito in questi due mesi.
La cosa che desta realmente spavento, è che sono solo la punta di un iceberg, è lo scoprire, per il solo fatto di avere nominato un ministro di colore, che livello di razzismo proprio becero, di quello che si poteva pensare limitato a certi ambienti delle curve calcistiche, c'è invece, diffuso, in Italia.

22 settembre 2011

Diritti inviolabili...

E vabbe', Milanese s'è salvato, e di ancora un po' si è allungata l'agonia del governo - e di noi con esso. Peccato, perché forse poteva essere quel "quid" in più che sbloccava la situazione.
Comunque, una delle cose più irritanti del dibattito odierno era sentire straparlare tanti del sacrosanto diritto inviolabile alla libertà personale, che sì, però, è buono per Milanese e per i suoi pari; quando invece l'altro giorno Lampedusa era in fiamme, perché i tunisini giunti all'esasperazione s'erano ribellati di stare da settimane ammassati in condizioni di sovraffollamento, senza alcuna sicurezza du quello che sarebbe stato il loro destino, e soprattutto privati della loro di libertà personale, ce ne fosse uno che se ne è ricordato.

8 aprile 2011

L'immigrazione disumanizzata

Forse neanche la tragedia di oltre 200 morti in mare in un unico incidente, che si sommano a tanti altri naufragi di migranti che rimangono ignorati o sottaciuti, è riuscita a smuovere un po' gli animi.
Non è un discorso di buonismo, ma è una realtà che -ed è una delle colpe più grave di anni e anni di gestione disastrosa, se non criminale, dell'immigrazione in Italia- ormai siamo arrivati al livello di negare l'umanità di un migrante. Ormai, sono entrati nel meccanismo mentale collettivo concetti come quello per cui un uomo che è entrato in Italia senza permessi commette già per questo un crimine, e nessuno riflette sul fatto è un diritto inalienabile di ciascuno di noi di potersi spostare, andare a vivere dove preferiamo e come vogliamo. E riteniamo normale che un migrante clandestino possa essere trattenuto a tempo indeterminato in un qualche "centro di identificazione ed espulsione", tendopoli o chicchessia: ahò, stiamo arbitrariamente privando della libertà personale migliaia di persone, ce ne rendiamo conto? Reputiamo normale, giusto, privare un uomo di uno dei suoi diritti primari. E questa è la conseguenza, possono anche creparne 200, ma in fondo ce ne importa poco, "cazzi loro, potevano restarsene a casa". Disumanizzati.

Nota pratica: il ministro Maroni sarà anche una delle facce migliori della Lega, ma sulla crisi degli sbarchi ha dimostrato una totale incompetenza (sperando che fosse in buonafede), ennesimo ministro per cui le dimissioni sarebbero l'unica strada. Adesso poi, ci si lamenta, giustamente, del comportamento tenuto dalla Francia, che sta chiudendo le frontiere, contribuendo ad acuire la tensione. Beh, a parte che il fatto che Sarkozy fosse un infamone ce li sapeva già da parecchio, lui come tanti altri leader di destra in Europa, ma altro non sta facendo che attuare quelle stesse identiche politiche che vorremmo e cerchiamo di applicare anche in Italia... ma se sono sulla nostra pelle, ci si lamenta... ah, e complimenti vivissimi alla nostra politica estera, prove su prove su come siamo i grandi amici di tutti, e come ce l'abbiamo noi un peso politico, a stento USA e Cina...

30 marzo 2011

Che tempi, ahò, che tempi! Cibo ribelle e feste ingegneria

Che tempi, ahò! Che tempi!
Rondini in cielo, fiori e prati verdi, e si sta chiusi in ufficio.
Un'amnistia di fatto, diniego di giustizia per centinaia di migliaia di procedimenti, spacciata per processo breve, e a rischio di approvazione in tempi rapidissimi.
Il cibo che si ribella, come testimoniato in questa foto agghiacciante della zebra che calcia un leone.



[foto in mezzo al post, che certi orrori bisogna fissarseli bene in mente a scopo catartico]

La Lega Nord, assolutamente tra i principali responsabili del casino a Lampedusa, con una legge sull'immigrazione che da dieci anni porta il nome di Bossi, e Maroni al Ministero degli Interni, che ci speculano sopra.

Per fortuna, in mezzo a tanto male, c'è ancora qualche bella notizia, che dà la forza di tirare avanti, tipo l'annuncio della Festa di Ingegneria 2011, in programma presso la Facoltà di Ingegneria di Perugia la sera del 9 giugno, o, il trovare un volume, seppur isolato, della storia del PCI di Spriano, sugli anni dal 1926 al 1928, sullo scaffale del libero scambio della BCT.

28 marzo 2011

La soluzione della crisi sbarchi a Lampedusa

Non per dire, ma una soluzione rapida ed efficace dell'emergenza immigrati a Lampedusa qua ce la si avrebbe: cessione immediata dell'isola alla Tunisia!
Suvvia! Ci fanno scomodo 'ste isole più vicine all'Africa che alla Sicilia? Tocca spendere probabilmente più soldi in assistenza (e senza neanche riuscire a farla) di quelli che si incamerano in tasse? C'abbiamo paura che Gheddafi ce le bombardi? E allora daje! Ci inventiamo una nuova fattispecie di diritto internazionale, rinunciamo alla sovranità su Lampedusa, Linosa, e se ci gira anche Pantelleria, le passiamo alla Tunisia, o a Malta per essere europeristi a tutti i costi, e via, ogni problema è risolto!

14 settembre 2010

Di strani proiettili e politiche dell'accoglienza

La Marina libica, cui graziosamente forniamo motovedette, apre il fuoco su un peschereccio italiano che ritenevano transitasse nelle loro acque territoriale. Il peschereccio è raggiunto da numerosi colpi, ma fortunatamente tutti illesi.
Il valente Frattini, ministro degli Esteri che una volta pareva quasi una persona seria, difende l'interesse nazionale, neanche prova a chiedere scuse formali alla Libia (del resto, è il ministro che all'epoca dell'arresto buffonata degli operatori di Emergency in Afghanistan in primavera, era stato pronto a schierarsi con chi li accusava di complicità coi talebani), e spiega che i libici hanno sparato in aria. Sì, quei particolari proiettili come quelli sparati a Genova al G8, che vengono stranamente sparati in aria, ma poi ricadono e colpiscono la gente a terra.
Anche Maroni getta acqua sul fuoco, spiega che è stato solo un incidente e che la Libia s'è scusata (scuse del comandante della Guardia Costiera libica, pezzo grosso, mica brustolini!). E ci spiega come sia potuto avvenire: "Io immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave che trasportava clandestini". Claro. Ebè, le barche con immigrati a bordo non le si prende a mitragliate?

6 febbraio 2010

Test di italianità

La proposta di subordinare il rinnovo del permesso di soggiorno a una prova della volontà di integrarsi sicuramente degli elementi di ragionevolezza ce l'ha. Quello che lascia un po' sconcertati sono i criteri per stabilirlo, per passare "l'esame".
L'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale è un criterio oggettivo, niente da dire. I criteri soggettivi di conoscenza della lingua italiana e della Costituzione sarebbero invece da chiarire meglio.
Fa abbastanza ridere comunque la conoscenza della Costituzione italiana. Testo fondamentale e che chiunque dovrebbe conoscere. Ma che in realtà, a meno che non si siano fatti studi giuridici (e neanche) nessun italiano medio conosce.
Boh, vorranno cercare di creare dagli immigrati cittadini italiani migliori di quelli che si hanno.

Ma adesso, fanculo a tutto, che inizia il Sei Nazioni 2010!

11 gennaio 2010

Rosarno e dintorni

Mi scuso per l'assenza di questi giorni. Rimedierò.

Su Rosarno.

Il Ministro dell'Interno Maroni ha avuto modo di spiegare che il problema sarebbe la "troppa tolleranza per i clandestini".
Che invece lo Stato, che da quasi dieci anni le destre governano quasi ininterrottamente, non riesca a evitare che migliaia di immigrati -clandestini per colpa di leggi disastrose- vengano sfruttati dalla malavita organizzata in modo schiavistico, con l'inevitabile tensione che ne deriva, e che la stessa criminalità fomenti violenze gravissime e moti di piazza contro gli stessi immigrati (oggi a Rosarno, l'anno scorso a Castelvolturno), non è un problema. Anzi, il Tg2 sagacemente spiega come sia improbabile tirare in ballo la mafia, perché un po' di polizia impegnata a fermare e deportare clandestini che hanno avuto il coraggio di ribellarsi sarebbe troppo pericolosa per la 'ndrangheta.

18 settembre 2008

On the road

L'esigenza di andare a regolamentare con più severità la prostituzione, specie col riconoscere la responsabilità del cliente, è pienamente condivisa.

Convince un po' meno il ridurre il problema della prostituzione a una questione di "arredo urbano", limitandosi a vietare la prostituzione per strada, e l'idea stessa della sanzione alla prostituta, che nella stragrande maggioranza dei casi è solo vittima, costretta a prostituirsi in condizioni di semischiavitù. Con esiti paradossali delle prostitute straniere che, dopo essersi ritrovate una volta in Italia costrette a prostituirsi dal magnaccia di turno, si ritroveranno anche la beffa dell'espulsione dall'Italia.

27 luglio 2008

Stati di emergenza

Oltre che strumento nel caso attuale, l'immigrazione, estremamente opinabile e probabilmente dannoso, ai fautori dello stato di emergenza sfugge un principio basilare della legalità e della democrazia repubblicana, in virtù del quale è da rifuggire il più possibile l'utilizzo di legislazioni eccezionali e speciali, in particolare per la gestione di questioni di ordine pubblico. Che da sempre sono il preludio degli autoritarismi, e di cui possiamo benissimo fare a meno.

11 giugno 2008

Sicurezza, stralcio dal post

Ieri ci si era dimenticati un'altra genialità delle proposte governative sulla sicurezza.


L'Italia è un paese di puttanieri, che costringe migliaia di donne spesso e volentieri alla schiavitù? Pas de problèmes, anche se magari immigrate regolari o comunitarie espelliamo dal Paese, che attentano alla nostra moralità.


Che poi, uno schieramento politico che quantomeno si richiama ai principi liberisti e del libero mercato, dovrebbe anche capirlo che l'offerta sussiste e continuerà a sussistere finché la domanda continua a essere massiccia...

10 giugno 2008

Sicurezza

Si voleva con un po' di ritardo fare un attimo il punto sulle varie vicende, proposte e annunci che si susseguono sul settore sicurezza.

Il reato di immigrazione clandestina sta passando nel complesso quasi sotto silenzio, se si considera l'orrore dal punto di vista umanitario, giuridico e pratico che rappresenta. Nel sentire comune, nei discorsi che si sentono fare in giro e ripresi e rinforzati in televisione, si dà per scontato che un poveraccio che si ritrova costretto a lasciare la propria terra per cercare un lavoro all'estero, e che assai spesso per un sistema di quote assolutamente inadeguato per i bisogni anche semplicemente produttivi dell'Italia si ritrova impossibilitato a entrare legalmente in Italia, diventa automaticamente un criminale, e assai pochi si scandalizzano se, come si propone, ciò basti a giustificare la privazione del bene della libertà che il reato proposto comporterebbe. Manca del tutto la percezione della funzione indispensabile che le centinaia, se non milioni, di immigrati regolari e non svolgono, manca qualcuno che si decida a dire apertamente che per l'attuale sistema di concessione dei visti e soprattutto di quote annuali previste è del tutto inadeguato per le necessità interne e le pressioni migratorie esterne, ed è creatore solo di nuova irregolarità. Senza contare l'ingolfamento giudiziario e la saturazione del sistema carcerario che ciò potrebbe comportare.

Sul tema del reato di clandestinità, dopo che le critiche vere e pesanti sono di fatto venute solo dall'estero, Berlusconi si è esibito nel solito gioco della smentita e smentita della smentita; vediamo come finirà in Parlamento, ma rimane invece, dato quasi per scontato, l'aggravante della condizione oggettiva di clandestinità, che viola i fondamentali principi del diritto penale di uguaglianza e responsabilità.

In nome formalmente del diritto alla riservatezza, si vuole adesso proibire la possibilità di intercettazioni nelle indagini penali, creando il doppio binario all'italiana per cui si considererebbero gravi come al solito i soli reati di terrorismo, mafia, e se va bene pedofilia corruzione e concussione. Vabbe', mi sembrava che i beni giuridicamente garantiti della tutela della vita, della libertà etc potrebbero essere degni di tutela anche se non minacciati da una banda di terroristi pedofili collusi con la mafia, anche qua ci si sbaglierà, almeno potrò ridurre il programma di ripasso per il prossimo esame.

E fra tutto ciò, nessuno sta facendo caso preso com'è dalla caccia al rom che nella gioventù italiana è sempre più diffusa una cultura della violenza con ben precisi connotati politici. Se un ragazzo viene pestato a morte per essersi rifiutato di dare una sigaretta, se si devastano e si distruggono le abitazioni e ogni bene di intere famiglie di nomadi, se nelle università si organizzano spedizioni punitive contro avversari politici, non è un problema, non ci sono motivazioni politiche, è al massimo bullismo, branco, noia. Manca del tutto la condanna sociale, culturale e politica di questa diffusione capillare di una cultura politica basata sulle peggiori tradizioni della destra italiana, sulla violenza gratuita di stampo squadrista.