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25 marzo 2013

Rabbia nel vedere Cipro

La rabbia nel vedere Cipro, che la durissima lezione sulla pelle del popolo greco ancora non ci è bastata.
E noi qui appresso alle scemenze, appiccati agli umori di Grillo. 
Che poi, se anche fossimo nelle condizioni di potere rimanere a parlare così, solo di tattiche e scenari politici, sarebbe anche il caso di ricordarsi del centrodestra di Berlusconi. Ricordarsi che solo per mezzo punto percentuale non è stato lui ad avere la maggioranza alla Camera; e che l'unico soggetto che può trarre veramente vantaggio da questa situazione, in quanto, tenendosi così ai margini della contesa/trattativa tra il PD bersaniano e Grillo, anzitutto non si sta logorando, quindi, che, nel non improbabile caso in cui rappresenti l'unica sponda per potere creare un governo, si sta coltivando una posizione di forza assolutamente impensabile in tutti questi mesi, in cui pareva lo si potesse considerare archiviato per sempre.

8 novembre 2012

Nuove banconote "greche" per l'euro

L'annuncio della BCE della stampa di una nuova serie di banconote di euro, raffiguranti immagini di miti greci, nella stessa giornata in cui il Parlamento greco approva l'ennesima tornata di tagli, mentre la disoccupazione giovanile è arrivata al 58%, sa abbastanza di presa per il culo.
[e ancora una volta, massima solidarietà e vicinanza al popolo greco]

16 luglio 2012

Pori cillitti...

Pori cillitti, Monti e compagnia, stanno facendo tanto, e quegli ingrati delle agenzie di rating non capiscono i loro sforzi e declassano il rating italiano.
Vabbe'. Ci siamo accorti che, da qualche settimana, i mezzi di informazione dopo qualche incertezza nei mesi scorsi sono tornati ad un pieno acritico supporto a Monti. Però cavolo, è così difficile rendersi conto che tutte le misure degli ultimi mesi - attacchi pesanti allo stato sociale, aumento indiscriminato della pressione fiscale - non stanno migliorando di niente la grave situazione economica italiana ed europea, che non se ne scappa solo col taglio della spesa pubblica, che anzi, in questi modi e in queste condizioni, è solo controproducente, e ogni giorno più suicida? Con l'"austerità" non si va da nessuna parte (o meglio, si può finire "in Grecia"). E il neoliberismo imperante in Europa, al quale siamo scrupolosamente ligi in Italia, sta facendo solo gravi danni, senza avere una idea per rimediare.

19 giugno 2012

Il voto greco

Delusione certamente per l'esito finale delle elezioni in Grecia, per la vittoria di Nea Demokratia -paradossale, viste le pesantissime responsabilità del disastro attuale-, che consente ad una certa Unione Europea di proseguire, con molti altri paese, Italia in prima fila, sulla strada suicida che sta scientificamente perseguendo.
E rabbia per certi "condizionamenti esterni", e l'atteggiamento di larga parte dei media, anche "progressisti", che hanno contribuito a propagandare certe scelte come ineluttabili, inevitabili.
Ma c'è anche speranza, che il risultato di Syriza e delle sinistre è eccezionale, e dimostra, specie in questa specifica fase storica, che esiste ed è realizzabile l'obiettivo di una sinistra radicale realmente di alternativa, non solo a parole, o negoziando sui principi. Si può e si deve fare anche in Italia: chi vuol capire, a sinistra, capisca.

7 maggio 2012

Elezioni 2012... Francia, Grecia, e impropri desiderata bersaniani

Grande soddisfazione per il risultato delle elezioni francesi, storiche. Non sarà per niente facile, e pericoloso creare nuovi miti, dai quali si rimane invariabilmente delusi, ma questa è oggettivamente la maggiore occasione che abbiamo, data la chiarezza con cui è stata espressa dai socialisti francesi, per svoltare decisamente rotta rispetto alle politiche espresse dal blocco FMI/Merkel/Monti/BCE/OCSE e compagnia, che già tanti e tali danni hanno già fatto (Grecia), e stanno facendo (Italia, Spagna, Portogallo).
E non si può non parlare ancora, data la concomitanza con le elezioni anche là, della Grecia. Poco da essere contenti del lusinghiero risultato delle sinistre elleniche. Ne emerge un quadro politico disastrato e ingovernabile, senza nessuna chiarezza per il futuro, e la possibilità di elezioni nuovamente tra un mese. Il neoliberismo europeo (chiamiamolo così, per sintesi) dopo avere distrutto l'economia greca, ne ha distrutto anche la democrazia, la politica, la possibilità di esprimere appieno la propria sovranità. Come finirà, desta molte preoccupazioni.
[Infine. Sinceramente, è molto ardito per Bersani cercare di mettere il cappello sulle elezioni francesi, o cercare di fare improbabili paragoni tra l'elezione di Hollande con il PD ("ha unito sinistra e centro"). Capisco che, probabilmente con sincerità, i desiderata siano quelli di "riprodurre" il quadro politico francese in Italia, e di avere il PSF e Hollande come modelli di riferimento, ma non si possono confondere il "come si vorrebbe essere", con ciò che si è (o soprattutto, si fa), ossia un partito con fortissimi condizionamenti moderati, che appoggia incondizionatamente il governo Monti e le sue politiche, radicalmente diverse e opposte su temi fondamentali da quelle sui cui i socialisti francesi - e il resto della sinistra francese - hanno fondato la loro vittoriosa campagna elettorale.]

16 novembre 2011

Questione democratrica (e miglioristi malnati)

Tra non molto avremo questa lista di ministri, la fiducia, e forse capiremo di che morte morire.
Intanto altre due note.
Uno, alla faccia di chi per anni ha chiacchierato di un Napolitano presidente fantoccio, dipingendolo come un vecchio incapace e addormentato. Ha gestito la crisi politica con un'autorità che pochi altri presidenti della Repubblica avrebbero avuto, decidendo, se non anche imponendo, i tempi e la sua soluzione (e nel merito della soluzione, migliorista malnato!).
Due, è un dato di fatto oggettivo che alla fine le dimissioni del governo Berlusconi non sono state dovute all'azione dell'opposizione, fuori e dentro il Parlamento, o soprattutto alle profonde spaccature all'interno della ex maggioranza del 2008. Il "quid" scatenante di cui si è ripetutamente parlato è stata la pressione insostenibile della sfiducia nei mercati e delle istituzioni economiche europee, che prima hanno forzato le dimissioni, quindi di fatto imposto l'incarico a Monti, uomo certo più di fiducia, con le elezioni rimandate alla data naturale del 2013. C'è una lesione della sovranità nazionale in tutto ciò? Sì. Il caso italiano è del resto solo uno degli esempi, neanche due settimane fa c'è stata la vicenda di Papandreou, dimessosi dopo aver dovuto ritirare dietro alle pressioni esterne il referendum promosso sulla politica economica. E desta molte preoccupazioni per il futuro. Ok, il governo Berlusconi era un morto che camminava e fa' poco testo, ma bisogna riconoscere come un ipotetico futuro governo di sinistra in Italia, che andasse a promuovere una politica economica di un certo tipo, probabilmente sgradita a livelli superiori, potrebbe essere senza problemi forzato anch'esso alle dimissioni, stretto a tenaglia tra le pressioni degli organismi economici sovranazionali e una possibile crisi delle borse, dello spread, di un mercato tutt'altro che razionale. C'è insomma una vera questione democratica, di portata europea. La politica, la democrazia rappresentativa, non può essere legata mani e piedi da organismi economici privi di legittimità, da agenzie di rating opache, dall'irrazionalità del mercato. Questione democratica da affrontare con decisione e congiuntamente a livello internazionale, che deve diventare una delle parole d'ordine delle sinistre europee, ma che al momento nessuno, ad alti livelli pare porsi come un problema (del resto, siamo i figli di vent'anni di dogma del mercato, dell'unità europea costruita sui feticci liberisti del pareggio di bilancio, della politica discussa tra i capi di governo nei vertici internazionali, e delle politiche economiche imposte dai tecnici del FMI o della BCE).

5 ottobre 2009

Al PASOK!

Il PASOK, Movimento Socialista Panellenico, ha vinto ampiamente le elezioni politiche greche.
Così come settimana scorsa sì brutta sconfitta in Germania, ma anche vittoria in Portogallo.
Quindi, andiamoci calmini a chiacchierare tanto di fine dell'idea socialista democratica in Europa.

10 dicembre 2008

Grecia in rivolta

Si guardavano i compagni in Grecia.
In rivolta, giustamente, dopo le violenze della polizia e l'uccisione del giovane Alexis Grigoropoulos. Il governo (di destra) greco ha subito annunciato il processo per gli agenti responsabili dell'omicidio e un'inchiesta.
E si ripensa a Genova, sette anni fa. E noi siamo riusciti solo a farci processare, piena copertura politica di violenze di polizia probabilmente più gravi di quelle greche, sostanziale impunità collettiva.