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17 dicembre 2012

Giravolte arancioni rifondarole...

Il tasso di ridicolezza del PRC nel cercare di gettarsi anima e corpo nel progetto del "quarto polo arancione", magari con liste uniche con residui dipietristi, dopo il fallimento della "Federazione" col PDCI, dopo anni a ostentare e rivendicare settariamente bandiere rosse e falci e martello, è francamente abbastanza imbarazzante. Per carità, anche come SEL molto poco c'abbiamo da chiacchierare, ma almeno certi livelli, quantomeno per ora, non l'abbiamo mai raggiunti.

2 novembre 2011

Duri e Puri: il PDCI a congresso

Sempre interessanti i congressi del PDCI. Una volta per il palchetto in perfetto stile avanguardia costruttivista russa, un'altra, quest'ultima, in cui non si è avuto modo di ammirare la scenografia, ma in cui per contro è emersa una curiosa linea politica, già anticipata settimana scorsa in un'intervista del Fatto Quotidiano a Diliberto, che propone, in cambio di un apparentamento elettorale col PD, valutabile in una decina di deputati, una fiducia a scatola chiusa in un futuribile governo di centrosinistra. Così, appoggio incondizionato senza neanche una discussione preventiva nel merito di quelle che dovrebbero essere linee guida e programmi di governo. Se l'avesse detta SEL, una cosa del genere, sa' il casino che scappava fuori. Eh, ma questi sono i compagni veri, quelli della Federazione della Sinistra. 
Duri e Puri.
[per carità, nessuna eccessiva sorpresa in realtà, il PDCI è spesso stato anche in passato più realista del re, come quando, neanche un paio d'anni fa, in Umbria era schierato in prima linea a sostegno di un'ipotetica candidatura della Lorenzetti a un terzo mandato... poro Cossutta, non gli hanno dato grandi frutti politici questi ultimi 20 anni]

21 settembre 2011

Stimolanti novità da Cesare Salvi

Il Salvi Cesare, già importante esponente della sinistra DS (corrente "Socialismo 2000"), quindi in Sinistra Democratica, quindi migrato con un gruppo di sodali nella pretesa "Federazione della Sinistra" con Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, non pago ed evidentemente sotto continuo stimolo da qualche anno a questa parte dopo aver lasciato il Parlamento per tornare a insegnare a Perugia a Giurisprudenza, rilancia ancora, "aprendo il percorso" per la costituzione del preteso Partito del Lavoro, mitologico contenitore delle sinistre unite, con collocazione naturale nel anch'esso preteso Nuovo Ulivo bersaniano. 
Qui l'intervista rilasciata l'altro giorno a l'Unità, disgraziatamente passata sotto silenzio.
Enjoy!

[N.d.R. uh che bellina la grafica del sito di Socialismo 2000!] 

1 aprile 2009

Sulla scelta di Salvi e Ingrao - che sempre di "voto utile" stannoparlando

Convince poco la scelta effettuata da due importanti rappresentanti della sinistra italiana, Cesare Salvi e soprattutto Pietro Ingrao, di appoggiare per le Europee il listone "comunista" varato da Prc e Pdci. Specialmente nel caso di Cesare Salvi, di Sinistra Democratica - Per il Socialismo Europeo, che addirittura giunge a candidarsi, portando con sé la sua storica componente Socialismo 2000. Cosa c'azzecchi con un raggruppamento che ha come punto fondante una orgogliosa rivendicazione di un'identità comunista -tocca dire, anche molto fine a sé stessa- non è chiaro.
In sintesi, il ragionemento portato avanti da Salvi e da Ingrao, che ha annunciato il suo voto per il raggruppamento comunista nonostante le molte divergenze con la linea ferreriana, è che in un momento così difficile per la sinistra italiana bisogna privilegiare soggetti politici che godano già di radicamento e di una buona organizzazione partitica. Sì il discorso è comprensibile, però è la riproposizione del concetto del voto utile che già tanti danni ha portato.
Per quanto sia difficile la sfida, è questo il momento di provare a costruire un partito di sinistra in Italia, che vada oltre a un identitarismo sterile, con la volontà e la possibilità di incidere sulla società italiana. E per realizzare questo obiettivo, c'è bisogno dell'impegno e del contributo di tutti, senza cercare scorciatoie.

Intanto, oggi pomeriggio ore 17.30 al Teatro Pavone, Perugia, ci sarà la presentazione ufficiale di Sinistra e Libertà. Presenti tra gli altri i compagni Fava e Vendola.

14 gennaio 2009

La necessità della scissione

C'è nell'attuale situazione politica italiana un'urgenza improrogabile di costruire un partito (non "soggetti", "associazioni" e "movimenti", ma un partito) di sinistra per la sinistra. Per tutti coloro che non si rassegnano a confluire e non condividono la scelta strategica del Partito Democratico, e ancora hanno ben presente che Di Pietro e l'Italia dei Valori con la sinistra hanno poco a che fare.
In quest'ottica, la linea politica emersa dal congresso del Prc di luglio, settaria e autoreferenziale, è del tutto inutile. La prospettiva più ampia che si riescono a porre è un cammino unitario col Pdci, come se il riferimento all'identità comunista abbia ancora un qualche significato reale.
Bene quindi fa la componente "vendoliana" a prepararsi alla scissione. La modalità è sicuramente traumatica, e capisco le difficoltà anche emotive di un militante ad abbandonare il proprio partito, ma allo stato attuale di cose purtroppo la scissione è l'unica strada per poter provare a costruire insieme ai compagni di Sinistra Democratica un partito che, riprendendo le parole di Claudio Fava, riesca a superare la concezione della sinistra come un qualcosa da declinare con aggettivi come riformista, ambientalista, comunista.
I tempi sono più che maturi. Facciamolo.