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11 marzo 2013

Ora di rispolverare il sovversivismo delle classi dirigenti...

Tra l'"occupazione" del Tribunale di Milano da parte del PDL, la quotidiana prassi di Grillo, adesso pure 'ste alzate d'ingegno del Ministero degli Esteri, che si mettono, ora, a creare il caso con l'India (ah i tempi di Attilio Regolo...), è ora di rispolverare, che va di moda, il sovversivismo delle classi dirigenti.

7 marzo 2012

Il caso "Italia Vs India" e il nostro patriottismo nazionalista da quattro soldi

Una delle cose più irritanti del comune sentire italico è il patriottismo nazionalista da quattro soldi, di cui talvolta ci infiammiamo, specie per le Nostre Sacre Forze Armate. 
Ora è il turno dei due militari arrestati in India per avere ucciso due pescatori. Ma che altro dovevano fare le autorità indiane? Le posizioni ufficiali italiane che si sono succedute si sono tutte smentite una dopo l'altra, prima s'è detto che erano pirati, poi direttamente che non erano pirati. Ora l'unica cosa che rimane da capire è la questione del dove, per capire a chi spetti la giurisdizione: ma anche sotto questo aspetto, direi che ci si sta arrampicando sugli specchi, i mezzi per dimostrare che la nave italiana si trovava in acque internazionali ci sarebbero tutti in teoria, dopo oltre tre settimane, se ancora non si dà una prova certa sul fatto, vorrà pur dire qualcosa... Francamente, c'è poco da dire, sicuramente si sarà trattato del solito "tragico errore", ma i due pescatori indiani l'hanno uccisi i "nostri ragazzi". Se fossero portato in Italia che gli si dovrebbe dare, un encomio? No, un processo per omicidio colposo. E allora mi cambia molto poco che ciò avvenga in India. 
E poi via, tutta la ridda di dichiarazioni sull'orgoglio italiano ferito, il nostro pretendere di atteggiarci da grande potenza, dimostrando di non avere capito nulla di cosa sia l'Italia e cosa sia l'India nel mondo. E il preoccuparci che i militari in carcere possano mangiare cibo italiano, che se no, sai mai deperissero, pori cillitti, a mangiare cibo indiano.
La cosa più infastidente, è che tutto ciò avvenga in nome della divisa. Che poi, ci sarebbe anche molto da ridire, saranno pure militari (e già fare il militare, ormai, è un mestiere come un altro), ma su quella nave facevano niente di più che i vigilantes per un soggetto privato. Mentre invece per centinaia di italiani in carcere in giro per il mondo, e tra loro qualche innocente davvero probabilmente c'è, mai è stata spesa una parola, nessuno se ne è mai curato.