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10 febbraio 2009

La morte di Eluana

Tristezza, e vicinanza al signor Englaro.

7 febbraio 2009

No alla strumentalizzazione del caso Englaro, in difesa della democrazia

La cosa grave e preoccupante, è che il caso Englaro è semplicemente diventato per Berlusconi un mero pretesto per poter affermare la sua pretesa di poter governare senza limiti e senza controlli, in maniera assoluta, sciolta ossia da ogni vincolo costituzionale.
Invito tutti coloro che rifiutano la fine delle cure per Eluana di non lasciarsi strumentalizzare, e di guardare oltre il caso umano in questione per vedere che giochi ci sono dietro.
Rischiamo di essere di fronte a un bivio fondamentale della democrazia italiana.

6 febbraio 2009

Su Eluana Englaro, Napolitano e il Governo

Visto che è stato sollecitato, scriviamo.
Non ha alcun senso ostinarsi a mantenere in vita il corpo di Eluana Englaro, dopo 17 anni di coma irreversibile. Questa è una cosa contro natura. E un'anima caritatevole che l'attuasse davvero una eutanasia, evitando di lasciar morire Eluana di fame e sete, farebbe solo un atto di carità.
Dopodiché, sul conflitto tra Napolitano e il Governo sul decreto legge: se si vuole approvare una legge che assicuri la nutrizione in qualsiasi condizione, si faccia pure. Ma mancano completamente i presupposti costituzionali (che vorrei ricordare sono la base della nostra democrazia) di straordinaria necessità e urgenza che possono giustificare un decreto legge (articolo 77 comma 2). Atto con cui -è bene ricordarlo- il Governo si assume la funzione legislativa, che costituzionalmente spetta al Parlamento, unico organo col necessario mandato popolare per esercitarla. Quindi assolutamente corretto e giusto l'operato del Presidente della Repubblica, il compagno Giorgio Napolitano, che si rifiuta di emanare il decreto vagheggiato dal Governo.