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29 agosto 2013

L'"abolizione" dell'IMU

L'abolizione dell'IMU, effettuata mediante la sua sostituzione con la Service Tax, è l'ennesimo cedimento ai ricatti di Berlusconi e una sostanziale presa per i fondelli per i cittadini, che espone i Comuni a ulteriori gravi difficoltà, ed elimina infine l'unica imposta che, sicuramente e doverosamente molto da migliorare, presentava comunque caratteri di patrimonialità.
Redistribuzione dell'imposizione fiscale in senso progressivo (interrompendo l'abuso iniquo della tassazione indiretta di questi anni), imposta patrimoniale sulle grandi rendite finanziarie e reali, contrasto serio, e non amnistie, nei confronti dell'evasione e dell'elusione fiscale: questi gli interventi necessari, nel segno dell'equità e del rilancio della crescita (e che non pare proprio possano essere nelle corde di questo governo).

20 luglio 2013

Kyenge

In tutta la storia della Kyenge, gli insulti di Calderoli in sé, pur gravissimi, nel merito e per le qualifiche personali dei soggetti, sono anche poca cosa, rispetto a tanto altro che si è sentito in questi due mesi.
La cosa che desta realmente spavento, è che sono solo la punta di un iceberg, è lo scoprire, per il solo fatto di avere nominato un ministro di colore, che livello di razzismo proprio becero, di quello che si poteva pensare limitato a certi ambienti delle curve calcistiche, c'è invece, diffuso, in Italia.

Non è "responsabilità"

Non è "responsabilità", come chiacchierava a sproposito qualche tempo fa Epifani, votare la fiducia ad Alfano, non è "responsabilità" partecipare a un governo inconcludente sotto il continuo ricatto della destra berlusconiana, non è "responsabilità" essere proni a ogni volontà di Napolitano, ampiamente fuori dai limiti del suo ruolo di Presidente della Repubblica, non è "responsabilità" rinnegare tutto quanto detto in campagna elettorale e dopo l'esito delle elezioni, non è tantomeno "responsabilità" far sbandare un partito, approfittando dell'elevato spirito di sopportazione (meglio, ingoio) dei propri militanti, rendendolo preda dell'ambizione opportunistica di Renzi.
E' l'ultima occasione per voltare pagina.

19 luglio 2013

Un mondo diverso è possibile...

Dodici anni dopo, mentre è ancora vivissimo il ricordo e la rabbia della violenza di Stato a Genova nel 2001, come invece, amaramente, sembrano e sono lontane e impensabili le speranze e gli entusiasmi di quei giorni.

UN MONDO DIVERSO E' POSSIBILE

11 luglio 2013

Conclamata criminalizzazione del dissenso

La "gestione dell'ordine pubblico" in ripetuti episodi (Statale di Milano, Terni, Roma), ora la legge col potenziale carcere per le contestazioni alle manifestazioni.
Siamo alla conclamata criminalizzazione del dissenso da parte del Ministro dell'Interno Alfano.
E un'altra tacca tra i "meriti" di questo governo...

29 giugno 2013

Processi berlusconiani...

La condanna in primo grado a 7 anni per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile di Berlusconi tange molto relativamente. Uno perché è una condanna in primo grado. Due perché che sia un delinquente ce lo si sa, ma non è questo certo il maggiore dei problemi che ha rappresentato e rappresenta per l'Italia. Tre perché la questione giudiziaria di Berlusconi è stata ed è tuttora un diversivo rispetto alle questioni politiche.
Semmai, risultano più importanti altri due di processi che lo vedono coinvolto, quello all'ex senatore dell'IDV De Gregorio, materialmente "comprato" da Berlusconi, e determinante nella caduta del governo Prodi, che ha richiesto il patteggiamento della pena, e la condanna per violazione di segreto d'ufficio sul caso Unipol, che tanto fango gettò all'epoca, indebolendoli, sui DS. Processi - e condanne - più gravi, perché non sono reati commessi "per conto proprio", ma di rilevanza politica, pubblica, condotte giudizialmente accertate e di rilevanza penale che hanno fattivamente influito sul quadro politico dell'epoca, sull'espressione del voto degli elettori.

19 giugno 2013

L'espulsione della Gambaro

L'espulsione della parlamentare grillina Gambaro, per avere criticato all'indomani del disastro delle amministrative il leader, è un episodio di una gravità assoluta.
Grillo lo si può anche capire, aveva bisogno di un qualcosa che distogliesse l'attenzione appunto dall'oggettivamente disastroso risultato riportato dal M5S alle elezioni amministrative, specie in Sicilia, e in sé  lo scopo è anche riuscito a raggiungerlo.
Quello veramente che spaventa è in primo luogo la modalità che ha portato alla votazione di espulsione, con cui è stato prima individuata, quindi isolata e infamata la "dissidente" scelta come bersaglio, quindi in secondo luogo, soprattutto, l'atteggiamento tenuto dai 2/3 dei parlamentari grillini, il settarismo estremista.
Ci si chiede come è stato possibile il terrore delle purghe staliniane, o gli eccessi della rivoluzione culturale.
Grazie a gente come questa.
E ringraziamo il cielo che hanno modo di sfogarsi con queste miserie.

10 giugno 2013

Amministrative 2013: analisi

L'esito del voto amministrativo a livello nazionale è in chiaroscuro.
L'astensionismo altissimo è un dato estremamente preoccupante, ma certo non inaspettato, frutto inevitabile del clima antipolitico degli ultimi anni e delle miserie seguite alla formazione del governo di larghe intese (come faccia Letta a dichiarare, come sta facendo in questi momenti, di esito del voto che rafforza il governo...).
Centrodestra a livello locale in totale sbando; come preannunciato dal voto in Friuli, anche il M5S paga dazio, dopo le scarsissime prove di sé date in Parlamento in questi primi mesi. Da notare, nei due comuni vinti dai grillini, il ripetersi del modello Parma: nei casi in cui il candidato di centrosinistra va al ballottaggio col M5S, la partita si fa estremamente difficile, in quanto sui grillini al secondo turno si riversa, in funzione antisinistra, una buona parte del voto di destra.
Il centrosinistra, nonostante il calo netto dei voti assoluti, riesce a tenere botta, grazie in larga parte ai pessimi risultati degli avversari. Ed è così che, pur con meno voti totali di quanti presi cinque anni fa da un improbabile (e sconfitto) Rutelli, 664490 contro i 676472 del 2008, a Roma, come in tutta Italia, va in scena una vittoria indubbiamente storica nella sua portata.
E alla fine, di chiacchiere ne possiamo fare tante, ma alla fine sono i risultati a contare, e quelli ci sono stati. E possiamo guardare avanti.

18 maggio 2013

La FIOM in piazza, il 18.05.2013

Oggi sarebbe stato da esserci a Roma, in piazza alla manifestazione indetta dalla FIOM.
Che personalmente, non è che sia nato politicamente con chissà che vena sindacaleggiante, ma tocca dare atto pienamente, ed esserne riconoscenti, del ruolo spesso quasi di supplenza della sinistra e del profondo impegno speso dalla FIOM in questi ultimi anni.

13 maggio 2013

Alfano alla manifestazione di Brescia

A forza di sentirle e vederle ripetute (tipo gli attacchi di Grillo all'informazione), immancabilmente il livello minimo dell'indignazione tende a scendere, certe cose vengono troppo spesso ormai date per "normali" e ci si passa sopra.
Ma un Ministro dell'Interno fresco di nomina, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, che manifesta eversivamente contro un altro potere costituzionale, solo per compiacere il suo vero capo, è veramente troppo. E fa tristezza il silenzio, che finisce per diventare complice, della Presidenza della Repubblica e del Partito Democratico, limitatosi a una blandissima critica, a fronte della gravità assoluta dell'accaduto.

11 maggio 2013

La condanna in appello di Berlusconi e le larghe intese

La conferma della condanna in appello per Berlusconi non cambia certo ulteriormente il giudizio sul personaggio: il problema si pone con chi si è accinto a governarci stabilmente assieme, in un governo in cui lui e la sua destra hanno larga voce in capitolo.
Che c'è un punto fondamentale, ineludibile: avoja a sostenere le larghe intese, dicendo che sono cosa comune in altri paesi in analoghe situazioni di incertezza elettorale, a partire dalla Germania, ma negli altri paesi non hanno una destra del tipo nostro, guidata a uso e consumo personale da un soggetto come Berlusconi.

10 maggio 2013

Governo e sottogoverno 2 - Poltronismo grillino

Una delle caratteristiche più odiose dei grillini, è l'arroganza pretenziosa, che si trasforma all'atto pratico in poltronismo, per cui da un lato rifiutano qualsiasi dialogo, anche quando limitato a questioni di prassi meramente organizzative, dall'altro pretendono ogni carica disponibile - indice anche di una cultura del fare politica, fondata sull'occupazione dei posti, abbastanza deviata - in nome di un generico principio di "maggioranza". Il significato del ruolo di garanzia delle minoranza della rappresentanza proprio ma neanche a parlarne. E il come abbiano occupato tutte le vicepresidenze e le segreterie delle commissioni riservate alle opposizioni parla da solo.

8 maggio 2013

Governo e sottogoverno 1 - Umbri

I rappresentanti umbri del governo Letta, col ruolo rispettivamente di sottosegretario del Ministero degli Interni e del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, sono Giampiero Bocci (PD, della componente regionale centrista, manovriera e spregiudicata) e Rocco Girlanda (PDL, filoatlantico, quello dei libri su Amanda Knox).
Non c'è altro da aggiungere.

1 maggio 2013

Viva il Primo Maggio!





Viva il Primo Maggio, viva il lavoro e viva i lavoratori!

29 aprile 2013

"Se no facciamo la fine della Grecia", e tristezze varie

Molta tristezza, a essere gentili, a vedere i molti che, dopo avere in precedenza ripetutamente dichiarato di aborrirlo, oggi per conformismo, vigliaccheria o opportunismo si allineano alla linea del governo di larghe intese, cercando di convincere e di convincersi della sua ineluttabilità e anzi anche giustezza.
Una riconferma di ciò che si diceva l'altro giorno sull'OccupyPd (che si è visto come sta andando a parare), e la disgraziata tendenza di larga parte del PD e della sua base ed elettorato al cercare di mantenere l'unitarismo a tutti i costi, anche quando si trasforma in difesa del "contenitore" a scapito dei contenuti..
Fanno comunque abbastanza ridere quelli che adducono come motivazione il "se no facciamo la fine della Grecia": facendo gli scongiuri per il profilo economico, ma sotto quello politico ci siamo fino al collo "in Grecia", fin dal momento dell'esito elettorale diviso e senza maggioranze praticabili, e consacrato quindi dalla scelta disgraziata delle larghe intese.

Il Governo Letta

Che dire sul governo Letta e i suoi ministri, in questo momento in Parlamento? 
Alla guida uno dei più montiani tra i dirigenti democratici, senza una rappresentanza concreta non dico dell'ala sinistra del PD (per ciò che vale), ma neanche di quella maggioritaria più moderata e bersaniana, quindi una pletora mista e improponibile di renziani, centristi, berlusconiani.
Spero con tutto il cuore di sbagliare, ma ben poco di positivo c'è da aspettarsi.
Molti ringraziamenti, congiuntamente, a tutta quella parte del Partito Democratico che ha sempre lavorato in questa direzione, quelli della piena continuità con Monti, delle convergenze a destra e delle chiusure alle sinistre, e a Grillo e al Movimento 5 Stelle, che hanno scientemente buttato, con diverse motivazioni (il mero calcolo elettorale, miopia politica, estremismo integralista), la possibilità di un governo, necessariamente a termine, che potesse però essere di cambiamento. Primi responsabili del ritrovarci ancora la destra berlusconiana di nuovo ben salda al potere e padrona dei giochi, un per svariati versi discutibile Napolitano riconfermato alla presidenza, e una situazione che non pare destinata a mutare nel breve e medio termine, che questo governo è nato con l'intento e la possibilità di durare a lungo.

26 aprile 2013

Il 25 Aprile è morto?

Si chiacchiera sul 25 Aprile che sarebbe morto.
Sèè vabbe'.
Per carità, al netto di certa insopportabile retorica (come a Terni, che si è dovuti ascoltare, dopo il saluto alle autorità civili politiche militari e religiose - ricordarsi che magari ci sarebbero le associazioni partigiane... - prima un pensiero ai poveri due marò, quindi una tirata su Napolitano e la saggezza delle larghe intese).
Ma il 25 Aprile, anche se retorico, annacquato, contestato, non condiviso, è vivo.
E' l'unica vera festa nazionale, in cui l'Italia, o anche solo una parte di essa, veramente ricorda e festeggia qualcosa di importante che fa parte della sua identità. 
E' di parte, ma così deve essere, si festeggia l'Italia che fece una scelta, necessariamente di parte. 
E' quando anche il fare una scampagnata, una grigliata assume un significato politico.
E infine, è una festa, nel senso proprio del termine.
Che, riprendendo le parole del compagno Filipponi,
«Qualche volta è necessario divertirsi pure per qualche ora. Ciò serve anche, specie ai giovani, per raddolcire l'animo. Non si possono passare i mesi e mesi a pensare al servizio di guardia e sparare con il mitra, la bomba o la mitragliatrice. Malgrado la fede che ci anima - afferma con forza il Comandante -, malgrado la giustezza della nostra lotta armata, in quanto mira non soltanto a ridonare la libertà al popolo e l'indipendenza alla nazione, ma anche ad accelerare la fine della guerra, con il fermo proposito che di guerre non se debbono più fare, occorre se pure per poche ore lo svago, il diversivo. Altrimenti si potrebbe cadere alla aberrazione. Divertitevi perciò cari compagni partigiani con l'istesso slancio di quando partite per le azioni di guerra.»

25 aprile 2013

Festa della Liberazione 2013

Viva la Resistenza, e l'Italia democratica che ne è nata!
Nel 70° anniversario dall'inizio della guerra di Liberazione, che gli ideali e i valori dell'antifascismo, della pace e della libertà possano accompagnarci sempre, anche quando la nostra Repubblica affronta difficoltà fortissime come quelle odierne, e un omaggio ai tanti che lottarono e caddero, in Italia e in tutta Europa, contro il nazifascismo.

24 aprile 2013

Verso il governo Letta...

Ok che probabilmente, stante le posizioni dei vari partiti, in primis gli equilibri interni al PD rivelatisi e l'impossibilità di qualsiasi forma di intesa coi grillini, soluzioni positive realistiche al problema del governo dopo le elezioni non ce ne erano. Ma ciò che si prospetta, un governo Letta riedizione più politica dell'esperienza Monti, con dentro gente tra le più impresentabili degli ultimi dieci anni, e inoltre secondo i desiderata di Napolitano senza vincoli di tempo e di mandato, è l'ennesima dimostrazione che può continuare ad andare sempre peggio.
E per SEL, buon viso a oggettivo cattivo gioco, adesso coerenza e coraggio, opposizione e impegno per la ricostruzione della sinistra.
Ora pensiamo al 25 Aprile.

Sempre sull'elezione del Presidente della Repubblica, dopo la rielezione di Napolitano

I dati - stranamente resi pubblici - dei voti espressi alle "quirinarie" grilline, se da un lato sono altamente significativi per il valore della presunta "democrazia diretta" del M5S, che si riduce, se dice bene, in un sondaggio, e condotto su un campione molto scarsamente rappresentativo, d'altro canto porca miseria, rende ancora più pesante il fatto che, con un Rodotà terzo, con manco 5mila preferenze, il Partito Democratico si sia lasciato drammaticamente travolgere, senza riuscire a rispondere e cercando di ignorare quello che fino ad ora dopo le elezioni è stato l'unica vera mossa politica del M5S.
Ah, non lo si era scritto, ma forte contrarietà nei confronti della rielezione di Giorgio Napolitano. Stima per l'indubbia caratura (altro che la caricatura del "Morfeo"...), ma troppo nell'ultimo anno e mezzo il decisionismo, le forzature, le scelte dannose che ha di fatto riuscito a imporre.