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18 marzo 2011

Il 17 marzo 2061, 200 anni dell'Unità, qualcosa da raccontare

Onorate le nostre radici celtiche, affrattellatici di italianità quanto mai, tenuto anche personalmente il discorso per i 150 anni dell'Unità al veglione St. Patrick's Eve - Viva l'Italia 2011, beh, nel 2061, settantacinquenne, qualcosa da raccontare ai nostri nipoti ce l'avremo.
Oppure meglio ancora, il comitato organizzatore dei festeggiamenti per i 200 anni d'Italia, sempre che ci arriviamo, lo faremo noi, andru che Ciampi e compagnia!
Balli e musiche in tutte le piazze, tavolate e birra e vino!

Viva l'Italia, e viva San Patrizio!

18 febbraio 2011

Viva l'Italia, viva San Patrizio!

Viva l'Italia, viva San Patrizio!
E un "cordiale fanculo" a Lega, Marcegaglia, Gelmini, Cisl Uil e tanti altri...
A tra un mese!

11 febbraio 2011

Riflessioni economicistiche sul 17 marzo (Unità d'Italia nonché San Patrizio)

La proposta di festeggiare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il 17 marzo, istituendo eccezionalmente per quest'anno un giorno festivo, pareva una delle rarissime cose buone pensate da questo governo, oltre che una buona maniera per vivere e festeggiare come si deve questa importante ricorrenza. Festa da fare come si deve, dato che ce ne ricordiamo una volta ogni 50 anni, e nella quale incredibilmente ci si potrebbe quasi tutti riconoscere, che il 25 aprile è visto come troppo politico, e il 2 giugno è ancora una data un po' artificiosa.
Oltretutto, il 17 marzo è anche il Giorno di San Patrizio, non dimentichiamocelo (ce la sapeva lunga Vittorio Emanuele II).
Pareva strano che tutto filasse liscio, finalmente una buona idea. E infatti. Invece no. Tutti a mettere in discussione la festa, strattonandola da ogni parte. Inizia la Marcegaglia, ci si aggregano - strano - i ministri leghisti, ci mette il carico la Gelmini. Oggi parrebbe che pure Cisl, Uil e Ugl vogliono che quel giorno si festeggi, ma al lavoro. Bah.
La tesi più sostenuta è che l'Italia, in tempo di crisi economica, non può permettersi un giorno di vacanza il 17 marzo, che tocca lavorare. Ahò, uno, capita ogni 50 anni una ricorrenza del genere. Due, quest'anno il 25 aprile coincide con Pasquetta, il 1° Maggio è domenica, Natale pure è di domenica, ossia tre giorni di festa in meno. Tre, la crisi è da sovrapproduzione, centinaia di migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione perché le aziende non possono permettersi di lavorare a pieno ritmo.
Insomma, è una bella fregnaccia che il 17 marzo per il bene del paese tocca lavorare. Basta con tutte 'ste polemiche idiote, e per una volta festeggiamolo per bene il fatto di essere italiani.

9 novembre 2010

Bct, birrocchia e tricolore

Birrocchi eh.
Però? Quanto lo sentimo 'so 150ennale dell'Unità??

Gnende gnende. Tre passi avanti e uno indietro che male non fa.
Luci di Natale a ottobre, torri della biblioteca tricolori, la stella di Natale più grande del mondo a Miranda.
Una nuova Ville lumière bardasci.