31 gennaio 2011

Triade perugina 3

Uno dei piaceri del vivere a Perugia era potersi smezzare con un amico una bottiglia di Peroni pagandola un prezzo onesto, e andare a godersela sulle scalette di Piazza IV Novembre.
Che di pub e posti dove ingrassare i proprietari con 5 € per una birra ce ne sono in abbondanza, e magari qualche volta ci si va pure, ma uno non è obbligato.
Bello bello, il Comune è intervenuto venerdì scorso, imponendo a tutti i gestori dei bar del centro la chiusura all'1.30, e soprattutto di calmierare al rialzo i listini, con € 2,50 per farsi un bicchierino, e lo stesso per una bottiglietta di birra piccola (prezzi raddoppiati insomma).
L'idea sarebbe di combattere il degrado. L'effetto sarà di contribuire all'ammazzamento di un centro storico vivibile e vissuto. E non stupiamoci se di qui a un anno, come sta succedendo a Terni, sarà un proliferare di esercizi con macchinette automatiche che vanno a sostituire gli esercizi commerciali.
Ah ultima chicca. Obbligo di stewart per i bar dopo le 23.00. Già perché la Municipale, che staziona 150 m più in là, certi lavori di sorveglianza responsabile non li può fare.

Triade perugina 2

Da Castello, dopo cena al bar della Oscura Ponte Rio (ok vabbe' non è oscura, anzi ci sono pure i noci da nocino), quindi a lu Red a Casa del Diavolo (località nota ai più per la sua bella Casa del Popolo), e per finire a Civitella Benazzone, ai bordi delle Terre Selvagge.
La cronaca nera di Perugia non perde mai il suo smalto, sempre con quel tocco alla Pupi Avati di violenza splatter in un contesto in bilico tra la campagna e il cosmopolitismo universitario (prrrrr!).

Triade perugina 1

Ha recentemente chiuso, in pieno centro, il Rock Castle.
Non è che lo si bazzicasse troppo, per carità, un po' troppo incasinato tra la musica, il buio, la calca, e la carenza di posti a sedere. Poi, col Curdo accanto, magari al massimo cercare di infiltrarsi con la birra presa altrove.
Però è grazie a lu Rock che abbiamo avuto l'onore di conoscere il grande RomboPeloso.
Grazie Rock Castle! Credo di parlare a nomi di tanti dicendo che ti siamo grati per ciò che hai fatto per noi e per ciò che hai dato alle nostre vite.

30 gennaio 2011

Il mondo arabo in marcia

Finora non s'era ancora scritto nulla sulle rivolte che stanno agitando il mondo arabo, che è difficile comprendere da qui, con l'informazione che si ha a disposizione, e dare una lettura a certi fenomeni e a società complesse.
Ora però, dopo la caduta di Ben Ali, con la rivolta che spazza l'Egitto, e le proteste che arrivano persino nello Yemen, probabilmente non è azzardato dire che finalmente nell'ecumene arabo qualcosa si stia rimettendo in moto, e che non è solo il fondamentalismo religioso l'alternativa ai tanti regimi presidenziali della zona. Ancora è difficile capire come andrà a finire, ma complessivamente tutto ciò è sicuramente un bene, che per troppi anni, dopo il naufragare dell'idea panarabistica, questa importante parte di mondo (e a cui si è molto legati) è rimasta ferma, a ripiegarsi sui vari Assad, Saleh, Ben Ali e Mubarak.
Attendiamo fiduciosi la Palestina.

28 gennaio 2011

Decadenza somatizzata

Alla decadenza morale, economica e politica del Paese si appaia quella psicofisica dell'organismo del sottoscritto, che a quanto pare è in vena di somatizzazione. Bah!

27 gennaio 2011

Mah! (che ggente responsabile)

Te piglia un po' tanto strano, se oltre alla malinconia per la fine di My name is Earl, cominci a vedere gente dell'età tua o dintorni che magari a qualcuno già gli è scappato un figlio, o tipo sabato il primo dei tuoi amici ed ex compagno di classe che s'è sposato.
Mah!

26 gennaio 2011

Dialettiche democratiche

La domanda ricorrente del PD di quest'autunno/inverno, e parallelamente atto di accusa contro la segreteria, è "Com'è possibile che mentre la fiducia in Berlusconi e nel PDL corolla il PD nei sondaggi resta fermo?". Al che, pronte le risposte sul come cambiare rotta: se si va a elezioni, non si possono assolutamente perderle, però attenzione, evitare come la peste tentazioni frontiste e in specie alleanze con la sinistra, che in effetti sarebbero incompatibili con un vincente profilo marchionnista.
Partito vero, in cui regna la dialettica, la maggioranza risponde alle critiche in maniera costruttiva, non paga del successo della campagna porta a porta di autunno, continua a rimboccarsi le maniche, annuncia una raccolta di 10 milioni di firme per le dimissioni di Berlusconi (niente manifestazioni di piazza, che appunto è inverno ed è freddo, mo' arrivano i giorni della merla): ma mi raccomando, con inizio tra 10-15 giorni, che non bisogna mai infierire sull'avversario nel momento in cui è più debole.

25 gennaio 2011

Mike "Non-morto" Bongiorno

Mike "Non-morto" Bongiorno è tornato dalla tomba e cammina tra noi!
Terrore!

23 gennaio 2011

Veniamo da lontano, e andiamo lontano... quota 4!

Gente tutta! Amici e compagni! Gente che passa di qua per caso! Conoscenti occasionali!
In questi giorni di grandi anniversari e ricorrenze, 90 anni del PCI, 20 della fine del PCI, 110 di Gramsci, Cimarelli e compagnia varia, ci si inserisce anche noi, festeggiando i 4 anni di bloggerità di questo sito!
Oltre a essere passati su Blogger e non essere andati ai Ceri di Gubbio, beh poco da dire sull'ultimo anno trascorso.
Ci vediamo al primo lustro!

[tra l'altr
amente, il presente blog compie gli anni nello stesso giorno in cui nacque Ėjzenštejn, e in cui venne fondata l'Armata Rossa. Classe!]

21 gennaio 2011

Il Partito Comunista Italiano, 90 anni

Novant'anni fa la frazione comunista del PSI si riuniva al Teatro San Marco di Livorno, e fondava il Partito Comunista d'Italia, poi PCI. E rossa ancora è la nostra bandiera, come diceva un manifesto di vent'anni fa, nei giorni in cui si consumava probabilmente uno dei più grandi errori storici della sinistra italiana, quello di sciogliere il più grande partito comunista democratico del mondo, di cominciare a eliminare tante cose, anzitutto la volontà e la speranza di cambiare il mondo e renderlo veramente più giusto. Arrivando a oggi, e neanche vale la pena di spendere parole sulle macerie che in cui ci muoviamo. Pensiamo invece a ciò che è stato il PCI in Italia e per l'Italia, al sacrificio di tanti compagni negli anni bui della clandestinità, schiacciato tra il fascismo e lo stalinismo, al contributo fondamentale dato alla Guerra di Liberazione, e poi nel dopoguerra, alla costruzione della democrazia, e a dare voce, dignità e speranza a milioni e milioni di lavoratori.

20 gennaio 2011

Hoka hey Ned Ellis!

E com'è che si imparò ad amare Magico Vento.
Grazie anche alla mediazione di altri Bonelli prima di lui, e alla Biblioteca delle Nuvole di Perugia.
Qualche mese fa l'autore, il poliedrico Gianfranco Manfredi, ha scelto, probabilmente più che a ragione, che negli ultimi tempi la serie aveva perso un po' la sua ragione d'essere, dopo la fine delle guerre indiane dei Sioux e la chiusura di diversi filoni narrativi (tra cui quella, abbastanza sconclusionata della fine di Hogan).
Comunque, Hoka hey Ned Ellis!

Il partigiano Germinal Cimarelli

Il 20 gennaio di 67 anni fa, in una giornata umida e piovosa come oggi, sui monti sopra Cesi, presso Torre Maggiore, cadeva in combattimento il partigiano comunista Germinal Cimarelli, operaio e antifascista di lungo corso, ucciso mentre da solo proteggeva la ritirata dei compagni del suo piccolo distaccamento che rischiava l'accerchiamento da parte dei tedeschi.
Per ricordarlo, si è rimesso mano a Wikipedia, creando una voce a lui dedicata (con addirittura le foto!).
By the way, a breve un ampliamento della voce dedicata alla Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, e le pagine di Alfredo Filipponi e della Zona Libera della Valnerina.

Ora e sempre Resistenza!


Germinal Cimarelli (Terni, 5 luglio 1911 – Monte Torre Maggiore, 20 gennaio 1944) è stato un operaio, antifascista e partigiano italiano.

Biografia

Germinal Cimarelli nacque il 5 luglio 1911 da una famiglia di estrazione popolare a Terni. Molto giovane iniziò a lavorare come operaio presso le Acciaierie di Terni, avvicinandosi alle idee socialiste e nel 1932 al Partito Comunista Italiano clandestino. Nel 1934 militava pienamente e con fiducia nel ristretto gruppo comunista ternano.

Il carcere

Il 21 agosto 1936 si svolse a Terni a opera dei militanti del PCI clandestino una grande e articolata operazione di propaganda, con la diffusione di volantini a sostegno della Repubblica Spagnola, aggredita da Francisco Franco, supportato dai fascisti italiani e dai nazisti tedeschi. A seguito di ciò fu immediata la reazione della polizia della regime fascista, che arrestò decine di persone sospettate di essere antifasciste. Tra di esse vi era il giovane Germinal Cimarelli, che aveva collaborato attivamente all'attività di volantinaggio, e che perciò il 22 settembre 1936 viene condannato a 5 anni di confino, da scontarsi presso il carcere di Tremiti. Da lì venne successivamente trasferito alla colonia penale di Ponza. Allo scadere della pena, nel 1941, le autorità decisero di prolungare la prigionia fino alla fine della guerra, considerandolo un elemento politicamente pericoloso, che non aveva dato segno di ravvedimento durante il carcere.

Solo dopo il 25 luglio 1943, con la caduta del Fascismo, Cimarelli venne scarcerato, e raggiunta Terni, si mise immediatamente in contatto con gli antifascisti che andavano in quei giorni riorganizzandosi.

La Resistenza

Dopo l'armistizio dell'8 settembre nei dintorni di Terni si vennero subito formando le prime formazioni partigiane, a opera di Alfredo Filipponi e di altri antifascisti provenienti dalla clandestinità. Tali bande si vennero via via radicando e ampliando, fino ad arrivare a costituire la Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, una delle prime e più rilevanti Brigate Garibaldi dell'Italia Centrale.

Cimarelli, messosi subito a disposizione, venne inizialmente incaricato di tenere i rapporti del CLN e del PCI ternani con i centri dirigenti di Roma e Firenze, a causa anche di una menomazione all'occhio che ne sconsigliava l'utilizzo in una formazione di combattimento. A seguito però delle sue ripetute insistenze, venne allora destinato a un piccolo distaccamento partigiano operante sui monti sopra Terni, tra Cesi e la Valserra.
Cimarelli, secondo da sinistra, sui monti di Cesi insieme ad altri partigiani, 1943.

Tale banda faceva capo alla Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, pur operando geograficamente distaccata dal teatro di azione della Brigata, dislocata sui monti tra la Valnerina, Norcia, Cascia e Leonessa. A Cimarelli venne dato l'incarico di commissario politico della formazione, al cui comando era posto Elbano Renzi. La banda contava all'incirca 20 partigiani, a cui si erano uniti alcuni prigionieri di guerra sovietici liberati da un campo di lavoro presso Papigno.

La morte

Verso metà di gennaio del 1944, alla formazione partigiana, installata presso il Monte Torre Maggiore, sopra Cesi, giunse notizia che si stava preparando un rastrellamento per distruggerla. I partigiani però sottovalutarono la notizia e non agirono con abbastanza prontezza, così che nel primo pomeriggio del 20 gennaio 1944 vennero sorpresi presso l'accampamento dalle truppe tedesche. Venne ordinata la ritirata, ma d'un tratto la banda si ritrovò la strada tagliata da soldati nemici che sopraggiungevano dall'altra direzione.

Attaccati da soverchianti forze tedesche, per evitare l'accerchiamento e la distruzione del reparto Cimarelli decise di fermarsi, e innalzata una bandiera tricolore da solo con un fucile mitragliatore affrontò i nemici che avanzavano, riuscendo ad assicurare col suo sacrificio la ritirata dei compagni.

La sera stessa della morte di Cimarelli, universalmente amato e stimato, venne insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Nei giorni successivi al rastrellamento, i partigiani sbandati del distaccamento di Cesi vennero reinquadrati nei ranghi della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, il cui comando scelse di intitolare alla memoria di Germinal Cimarelli uno dei suoi battaglioni.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare
«Germinal Cimarelli.
Caduto per la libertà sulle alture di Cesi.
Medaglia d'oro al valor militare della Resistenza.
Dopo l'8 settembre fu tra i primi a insorgere contro l'invasore. Comandante di un distaccamento partigiano, durante un potente rastrellamento tedesco, allo scopo di evitare la distruzione del suo reparto in procinto di essere accerchiato, ne ordinava il ripiegamento che proteggeva, rimanendo da solo sul posto, col fuoco di una mitragliatrice diretto contro i tedeschi incalzanti, quale sfida al nemico issava il tricolore e dopo lunga e impari lotta crivellato di colpi, cadeva da eroe sull'arma salvando così con il suo cosciente sacrificio tutti i suoi i compagni.»
Umbria - Terni - 20 gennaio 1944

19 gennaio 2011

Socialismo o barbarie: l'attacco alla Pinta

Qualche tempo fa si teorizzava come il tasso di civiltà di un popolo si potesse stabilire attraverso le misure correnti della birra. Ragion per cui, non serve l'indifferenza per mafia malgoverno e forse anche bunga bunga (nota per essere la cosa più grave delle tre) per gettare un'ombra sull'Italia, basta osservare come le misure predilette per le bottiglie siano l'inutile 33 cl o l'attoppante 66 cl.
Ah per contro l'armonia, l'intrinseca giustezza del mezzo litro o giù di lì.
Esemplare a tal proposito la bellezza della pinta, sia nella versione britannica originale, 568 ml, che nella versione standard da 50 cl.
Ma anche questa istituzione è in pericolo. E' notizia di qualche giorno fa che nel Regno Unito il governo conservatore di Cameron ha annunciato la deregulation del settore, per cui i gestori di pub saranno incentivati a rendere cornuti e mazziati i propri clienti, diminuendo le misure delle birre, e aumentandone in proporzione il prezzo.
Classico esempio di ciò a cui portare la deriva liberistica, contraria a tutto ciò che di bello ha fatto l'uomo.
Del resto dalla recente storia inglese non è che ci si potesse aspettare diversamente, prima il lungo periodo del Thatcherismo, quindi la Terza Via di Blair, che magari inizialmente ci si è cascati pure, ma poi si è visto dove è andata a finire. E oggi, il governo Cameron, il nemico della pinta.
Socialismo o barbarie.

18 gennaio 2011

Il tempo dell'IPA

Il dolce sottofondo del gorgogliare di una fermentazione.
Il tempo dell'Indian Pale Ale. (IPA IPA!)

17 gennaio 2011

Narni e le sue suore scheletre a Voyager (ma parlavano delle Cronache)

Caput Rai(s? che è della terza?).
Dopo Eroi per caso, fiction girata a Polino e dintorni, quest'oggi la provincia di Terni nuovamente in Rai in prima serata, addirittura su Voyager, che c'ha regalato un servizio particolarmente scemo sui legami che, oltre al nome, legano Narni alla Narnia di Lewis e alle sue cronache (un'ara di pietra, il fatto che è il simbolo di Narni è un grifone, addirittura una ridicola analogia tra Lucy Pemberton e una Beata Lucia, suora scheletro conservata in cattedrale, e altre amenità).
Però? Lu Nera!

16 gennaio 2011

Che duciiii Berlusconi innamorato!

Volevasi scrivere qualche commento da vetero-comunista rancoroso, su come è stata una brutta sconfitta quelle di Mirafiori, perché non si può cedere ogni volta ai ricatti, che se no l'asticella dei diritti verrà posta ancora più in basso nell'occasione successiva.
Oppure da pseudo giurista-giustizialista, sull'equilibrio della sentenza della Corte Costituzionale dell'altro giorno (o meglio, tipica sentenza cerchiobottista della Suprema Corte).
Ma niente da fare, non si può pensare a queste cose, mentre l'animo è pieno solo della letizia di sapere che il Presidente del Consiglio ha una relazione stabile con una persona da che si è separato.
Che duciiiii Berlusconi innamorato!

13 gennaio 2011

Il sangue cola a Perugia!

Uomo uccide padre anziano nelle viuzze del centro di Perugia, in Via Cartolari, poi lo squarta e lo dà in pasto ai cinghiali sul Monte Tezio.
Lo spirito macabro e splatter dà sempre soddisfazioni, e uno che abbinava questi luoghi solo a passeggiate e chiacchierate con ubriachi, al massimo con gli spacciatori dei dintorni.

12 gennaio 2011

Da Firenze a Detroit

Renzi dice apertamente di stare con Marchionne, attaccando in questa maniera la dirigenza del PD, che pur pendendo perlopiù da quella parte, cerca ufficialmente di salvare le apparenze traccheggiando un po'.
Enjoy.
Tutti a festeggiare a Detroit...

[consoliamoci con la notizia che la mostra sul PCI "Avanti popolo. Il Pci nella storia d'Italia" farà tappa anche a Perugia!]

11 gennaio 2011

Polino su Rai1!

La notizia che "Eroi per caso", fiction di Rai1 con Marcorè e Insinna ambientata nel Carso durante la Prima Guerra Mondiale, in onda ieri e stasera, è tutta girata a Polino è degna di nota.
Caro popolo, avrai la possibilità di ammirare la Pelosa, i boschi di Colle Bertone, il vecchio paese di Polino.
Alla facciaccia di Bartolini, che tanto c'aveva da ridire su Polino a Diritto Amministrativo.

[trincee con vista sulla valle del Fuscello, pendici della Pelosa]

10 gennaio 2011

Al partigiano Virgilio Bartolini

Ieri 9 gennaio, dopo un giro ricco di memorie resistenziali e antifasciste, tra Papigno, Piediluco e Arrone, sceso ai Castiglioni di Arrone, frazione tra le più importanti basi di appoggio della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, si è appresa la morte di Virgilio Bartolini, partigiano combattente della Gramsci, probabilmente parente di Dante Bartolini "Ernesto", uno dei comandanti della Brigata, e di Loreto Bartolini "Tancredi", noto antifascista appunto di Castiglioni, responsabile dei patrioti della zona.

8 gennaio 2011

La cura della febbre con termometri socialisti

Carissimi, riprendiamo a scrivere là da dove s'era lasciato, ossia a quando la febbre non passava perché la misurava con un termometro di fabbricazione Europa Orientale, atto perciò a misurare temperature comprese solo nel range della vodka, dai 37° ai 40°.
A riprova della tesi, finalmente la malattia è passata solo allorché essa è stata curata con farmaci specifici, ovverosia con della vodka, il 2 gennaio a sera.
Mo' è il turno de lu poro Lollo a esse febbricitante. Lui misura la febbre con un termometro di fabbricazione DDR, ex Germania Est, Repubblica Democratica Tedesca (HAUPSTADT DER D.D.R.!). Evidentemente dovrà curarsi con qualche Shnaps, o al massimo tipo del Jägermeister.

1 gennaio 2011

Splendidi presagi e termometri russi

La prima luce dell'anno nuovo ha illuminato la targa "AA152AA". Ottimo presagio!
Del perché la febbra non passa. Perché la si misura con un termometro di produzione dell'Europa Orientale, e com'è notorio tali termometri indicano solo la gradazione della vodka, da 37° a 40°.