7 settembre 2007

V Day

Domani è stato indetto da Beppe Grillo e compagnia il V Day, ovverosia il Vaffanculo Day, giornata di raccolta di firme per tre leggi di iniziativa popolare. Una roba demagogica, populista e antipolitica.
Dato che il tempo è poco, ricopio paro paro da un intervento su Kiakkiere.

Compagni, le soluzioni tocca trovarle politiche e nella politica.

"
Entro strettamente nel merito delle tre proposte: nel complesso come idea sono condivisibili, ma non tocca farsi prendere la mano.
Con la consapevolezza che al di là delle questioni di principio che scrivo, c'è comunque una situazione di emergenza cui rimediare, muovo queste osservazioni: riguardo all'ineleggibilità di coloro che sono stati condannati per reati: non facciamo di tutta l'erba un fascio e vediamo
per che cosa si è stati condannati, quanto e quando. Vero è che c'è gente che è scandaloso che possa esercitare pubblici incarichi con condanne per certi reati, ma non è che qualsiasi reato può rendere una persona indegna; e la pena non ha una funzione esclusivamente afflittiva, se il condannato ha scontato ed "espiato" è da giudicare, a prescindere dalla professione, come chiunque altro.
Sul limite di mandato: anche qui serve elasticità, che se la persona è veramente valida per me può anche restarci per tutta la vita in Parlamento! Nonché sarebbe una norma scarsamente efficace, che se anche ci fosse un vincolo di legge non cambierebbe quella che comunque è già ora la prassi corrente, ossia a ciclo 10 anni in giunta comunale, 10 anni in Regione, 10 anni a Roma, 10 anni in un qualche balordo ente creato come tappabuchi, e via si ricomincia!
Sulla preferenza: tutto è meglio delle liste bloccate! Però anche qui attenzione, che comunque anche le liste dei candidati tra cui scegliere verrebbero redatte dalle segreterie partitiche, il problema è strutturale, è in primis la  democraticità e la partecipazione interna ai partiti."

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